Abbiamo visto quali sono le cose di cui bisogna tenere conto prima di tutto.
Ci sono vari tipi di orto:
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- il mini-orto: in vaso, sul davanzale, in un'aiuola del giardino.
- l'orto del fine settimana: l'orto sociale che ci è stato assegnato, quello che facciamo nel pezzetto di terra della seconda casa.
- l'orto di casa: il primo passo verso l'autosufficienza.
- l'orto professionale: quando l'autosufficienza arriva attraverso la vendita dei propri prodotti.
Il mini-orto è in casa, quindi sempre e facilmente accessibile. E' adatto per coltivare soprattutto ciò che è poco ingombrante e cresce rapidamente, fornendo magari più raccolti: insalate di tutti i tipi, aromatiche, qualche pianta di pomodoro, melanzana o peperone, cavolo da foglia, cipollotti, se si possono usare supporti una o due piante di cetriolo e dei legumi rampicanti.
Nel secondo caso, l'orto a distanza, prevarranno le piante che hanno meno bisogno di cure quotidiane, che tollerano più facilmente una breve mancanza di acqua: è consigliabile un impianto di irrigazione automatizzato, ma non sempre è possibile installarlo. Se lo spazio scarseggia, bisognerà anche qui ingegnarsi nello sfruttare ogni possibilità.
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L'orto professionale richiede spazi ampi adatti all'uso di macchine, il più pianeggianti possibile. E' praticamente indispensabile anche almeno una serra, per produrre le piantine, per anticipare alcune colture e portarne a termine altre.
Se guardiamo all'orto di casa con un approccio permacolturale, questo si colloca nella zona 1: richiede visite quotidiane, anche extra-lavorative: se stiamo cucinando e ci viene in mente di usare qualcosa, può capitare di doverla andare a prendere direttamente nell'orto, anche se piove o sta calando la sera. Il posto giusto delle aromatiche in effetti è il più vicino possibile alla cucina.
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Fornisce verdure, fiori, frutta, cibo per alcuni animali allevati (piante a fine ciclo, scarti, insetti).
Richiede manodopera, acqua, letame compostato.
Per questi motivi se possibile dovrebbe essere vicino sia alle stalle che alla zona di compostaggio.
Si avvantaggia del mantenimento e della vicinanza di spazi selvatici, serbatoio di predatori naturali per i parassiti delle nostre colture: uno stagno, anche piccolo; muretti a secco, siepi, prati incolti, dovrebbero essere considerati e integrati nella progettazione.
Aiuole o contenitori tutti delle stesse dimensioni facilitano la gestione ma può essere utile prevedere aiuole piccole da dedicare alle coltivazioni che richiedono superfici modeste come ad es. il prezzemolo o la valeriana; aiuole standard per la maggior parte delle coltivazioni e aiuole maxi per quelle che occupano più spazio, come le patate. In alternativa, possiamo semplicemente variare il numero di aiuole assegnate a ciascuna coltura. Sta a noi valutare qual è il modo più semplice di gestire l'alternanza delle coltivazioni.
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